Falesia dell'Amorotto
Scalelle di Monte Beccara (Civago RE)
950 m s.l.m.
Le Scalelle di Monte Beccara sono un suggestivo complesso roccioso appartenente alla Formazione delle Arenarie di Monte Cervarola. Costituiscono un imponente sistema di lastre, estese per centinaia di metri e spesse da pochi decimetri fino a qualche metro. Da lungo tempo queste lame bizzarre hanno attirato l'attenzione degli amanti della verticalità. Si racconta di tentativi sulle fessure sopra la galleria terminati con voli a sfiorare l'asfalto e i camion di passaggio; dei ragazzi di Gazzano che, finito di pescare, salivano per divertimento lo spigolo delle lame di roccia che si ergono sul Dolo fino alla Torre; di vecchi chiodi e cordini abbandonati qua e là sulle pareti dopo coraggiosi tentativi dal basso.
Ma è all'inizio degli anni novanta che Albertino e Roberta Ferrari iniziano a valorizzare gli scudi di arenaria dove si trovano le nostre vie, chiodando con spit a bussola (conficcati a mano, con mazzetta e piantaspit!) una dozzina d’itinerari. Negli anni successivi le vie sono state riattrezzate a più riprese con più moderni fix anche ad opera degli enti locali, rimpiazzando le catene rubate e aggiungendo un paio di linee (Giampaolo Simonini e Aleardo Menozzi, 2008 e 2015).
E' inutile dire che diverse sono le leggende sui tesori sepolti nei pressi della torre da Domenico d'Amorotto. Chi ne avesse voglia, tra un tiro e l'altro può sempre provare a cercare.
Accesso: A qualche chilometro dall'abitato di Civago, sulla strada provinciale SP 09 che conduce a Villa Minozzo, si trovano i suggestivi ruderi della "Torre dell'Amorotto"; parcheggiare l'auto nel piccolo spiazzo all'imbocco nord della galleria che passa proprio sotto la torre. Imboccare l'evidente sentiero a fianco delle rocce e seguire poi le indicazioni per la palestra di roccia. Arrivati a uno steccato girare a destra, dopo poche decine di metri si giunge alla base della falesia (3 min).
Esposizione e periodo d'arrampicata: Nonostante la falesia si trovi a circa mille metri di quota, l'esposizione a sud e il riparo dai freddi venti settentrionali fanno in modo che le giornate invernali siano piacevolmente tiepide, mentre quelle estive possano risultare un po' troppo calde.
Chiodatura: Tranne una parte dell'itinerario n° 1 (vecchi spit a bussola da 10 mm), tutte le vie sono chiodate a moderni fix di 10 mm. Se nessuno li ruba di nuovo, ogni via ha catena e moschettone di calata. Fare attenzione alla prima rinviata dopo la cengia!
Tipo di roccia: Si arrampica su una compatta arenaria macigno dalla bellissima aderenza. L'arrampicata è su placche quasi verticali, molto tecnica e di equilibrio. I movimenti a volte sono forzati da alcune prese scavate.
- Zauberberg - 7a+ 20 m (+7 m zoccolo) Parte in diedro per poi continuare in placca
- Implacabile 6c+ 20 m (+7 m zoccolo) Continuità di dita su magnifica placca, prese scavate
- Vota Panocia 6c 20 m (+7 m zoccolo) Inizio in dülfer, poi placca, poi fessura; non manca niente
- Frignano libero 6c+ 20m (+5 m zoccolo) Continuità di dita, bei movimenti
- Lamami 5b+ 20 m (+5 m zoccolo) Bei movimenti su buone prese
- La marcolfa 5c 12 m Risale il diedro leggermente obliquo con movimenti da inventare
- Cento schioppi 6b+ 12 m Difficoltà concentrate nella parte iniziale, prese scavate
- Montecuccoli 6b 12 m Movimenti obbligati su prese scavate
- Isolation 5C+ 10 m Più facile sfruttando le rocce di sinistra
- Bancomat 6a+ 10 m Placca delicata, prese scavate
- Fool of the Hills 5c 10 m Partenza tutta da scoprire, poi più facile
- Ottogiugno 6a 12 m Partenza con bella aderenza, poi movimenti delicati
- Gillette 5a 10 m Risale il filo della lama di roccia con facili movimenti
Albertino Ferrari nell'inverno 1990/91 durante la prima spittatura, armato di mazzetta, piantaspit e... tanta pazienza. Alberto e sua moglie Roberta negli stessi anni hanno attrezzato diverse vie nella falesia di Varana. Di recente, sempre a Varana, hanno creato una ventina di nuove vie sulla parete nord, creando un bellissimo settore perfetto per le calde giornate estive.
IMPORTANTE: Si ricorda che l’arrampicata è una attività potenzialmente pericolosa e chi la pratica lo fa a proprio rischio e pericolo. Chi deciderà di percorrere le vie lo farà quindi sotto la propria esclusiva responsabilità. La solidità di roccia e ancoraggi non è presidiata da nessuno pertanto chi percorre le vie ne deve verificare in prima persona l'adeguatezza assumendo per sé e per gli altri ogni responsabilità.